La costituzione della Federazione Provinciale Allevatori (16 giugno 1957) ha segnato un momento di particolare importanza nella storia dell'economia zootecnica trentina. Con essa il mondo degli allevatori si è unito nella gestione di alcuni fondamentali servizi.
La Federazione Provinciale Allevatori costituisce un'evoluzione rispetto alle tradizionali forme di organizzazione degli allevatori operanti in precedenza nella nostra Provincia. L'allevamento del bestiame bovino ha rappresentato tradizionalmente una componente significativa dell'economia agricola provinciale. I processi di miglioramento delle pratiche di allevamento presupponevano peraltro la creazione di adeguate strutture organizzative per il miglioramento della qualità del bestiame e delle sue produzioni, nonché per un'efficace azione di lotta contro le malattie del bestiame stesso. Nacquero così sul territorio provinciale le Unioni delle Società di Allevamento, organismi con forma giuridica di Società Cooperative, successivamente raggruppate in un Consorzio di secondo grado con lo scopo di uniformare l'attività e i programmi delle stesse.
La struttura organizzativa della zootecnia provinciale rifletteva anche la diversità delle razze bovine allevate sul territorio, in particolare la razza Bruna presente diffusamente ed estensivamente nelle stalle degli allevatori trentini, la razza Grigia Alpina presente soprattutto nelle valli di Fiemme, Fassa e del Primiero, infine la razza Rendena caratterizzante le stalle localizzate nel territorio dell'omonima valle. L'obiettivo di migliorare la qualità del bestiame, dando impulso all'attività dei Libri Genealogici e ai Controlli Funzionali secondo gli standard di razza fissati a livello nazionale, ha costituito il presupposto decisivo per la creazione di un organismo unitario di partecipazione diretta di tutti gli allevatori trentini (20 maggio 1984).
Federazione Allevatori
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